Le 10 migliori poesie di Yunus Emre

Yunus Emre

Yunus Emre è uno dei più famosi poeti religiosi sufi della tradizione turca, vissuto tra il XIII e il XIV secolo. La sua poesia fu composta in lingua turca parlata dal popolo, a differenza di quanto accadeva allora, quando molti poeti scrivevano soprattutto in persiano o in arabo.

La poesia di Yunus Emre rimane popolare ancora oggi, oltre 700 anni dopo la sua morte. Scrisse i suoi versi nello stesso modo in cui parlava alla gente dell’Anatolia centrale e occidentale, con un linguaggio semplice ma profondissimo, che rende accessibili concetti mistici complessi.

Yunus Emre esprime nei suoi versi un intenso misticismo personale, amore per l’umanità e per Dio. Fu contemporaneo di Mevlana Jalaluddin, noto in tutto il mondo come Rumi, con il quale condivide la stessa regione e l’orizzonte spirituale sufi.

Secondo la tradizione, Yunus Emre viaggiò a lungo tra i poveri delle campagne, insegnando e cantando le sue poesie in turco al grande pubblico. Proprio questa scelta della lingua del popolo ha reso le sue opere straordinariamente vive fino a oggi.

L’eredità di Yunus Emre oggi (2025)

L’attualità di Yunus Emre non è solo letteraria o spirituale: nel 2025 il suo nome è al centro di numerosi progetti culturali, studi accademici e iniziative internazionali.

  • Nuovi manoscritti e studi: nell’aprile 2025 sono state presentate al pubblico le più antiche copie datate delle sue opere, in particolare il Risaletü’n-Nushiyye e il Divan, in una versione del 1492 conservata nella Biblioteca dei manoscritti Vahitpaşa. Questo manoscritto contiene il trattato e oltre 200 poesie, confermando ancora una volta la centralità di Yunus Emre nella storia della letteratura turca.
  • Eventi e commemorazioni: nel 2025 diverse città turche, in particolare Eskişehir, hanno organizzato settimane culturali, recital di ilahi, letture di poesie e programmi di commemorazione dedicati a Yunus Emre. Anche all’estero, come al Centro Culturale Turco di Roma, sono stati organizzati simposi su mistica e dialogo tra Oriente e Occidente, sottolineando il carattere universale del messaggio di Yunus.
  • Musei e luoghi di memoria: il complesso e la tomba di Yunus Emre nel distretto di Mihalıççık (Eskişehir) possono essere visitati gratuitamente tutti i giorni, in genere tra le 09:00 e le 17:00. Nel museo annesso sono esposti pannelli con le sue quartine e diversi oggetti etnografici. A Eskişehir, il Museo delle Arti della Scrittura Yunus Emre dell’Università Anadolu ha accolto oltre 20.000 visitatori entro luglio 2025, con mostre che vanno dalla calligrafia tradizionale alla grafica moderna ispirata ai suoi versi.
  • Istituzioni e insegnamento della lingua turca: lo Yunus Emre Enstitüsü, collegato al Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia, continua a diffondere la lingua e la cultura turca nel mondo. Nel 2025 ha raggiunto circa 18.263 persone con corsi di turco in presenza e online, mentre il progetto “Tercihim Türkçe” ha coinvolto quasi 22.000 studenti, per un totale di circa 46.200 persone che hanno studiato turco tramite l’istituto nello stesso anno.
  • Educazione e ricerca: le opere e il pensiero di Yunus Emre sono presenti nei programmi di “Turco” e “Lingua e letteratura turca” delle scuole in Turchia. Contenuti dedicati sono disponibili sulla piattaforma EBA, mentre centri di ricerca universitari, come quelli a Eskişehir, continuano a studiare il ruolo di Yunus nella trasformazione del turco in lingua letteraria e culturale.
  • Arte contemporanea: nel 2025 diverse mostre e progetti di arte digitale hanno preso Yunus Emre come fonte d’ispirazione, dall’illustrazione alla tipografia, mostrando come le sue parole continuino a dialogare con le forme artistiche più moderne.
  • Questioni attuali: nel 2025 il nome della Yunus Emre Vakfı è comparso anche nelle cronache giudiziarie per presunte irregolarità e casi di corruzione. Le indagini su appalti sospetti per decine di milioni di lire turche erano ancora in corso alla fine del 2025, senza che ciò mettesse in discussione il valore spirituale e culturale dell’eredità del poeta.

Allo stesso tempo, le poesie di Yunus Emre continuano a essere tradotte in molte lingue. Alcune ricerche recenti analizzano, ad esempio, le difficoltà sintattiche nella resa francese dei suoi versi, mentre nuove edizioni critiche in turco vengono regolarmente ristampate.

Le 10 migliori poesie di Yunus Emre

Di seguito trovi una selezione di dieci celebri poesie attribuite a Yunus Emre, in traduzione italiana, che illustrano i temi centrali del suo pensiero: conoscenza di sé, amore divino, unità dell’umanità e transitorietà della vita.

1. Prima poesia

Allah permea il mondo intero,
ma la Sua verità non è stata rivelata a nessuno.
Faresti meglio a cercarlo in te stesso.

L’altro mondo è nascosto alla vista.
Qui sulla terra dobbiamo vivere rettamente.
L’esilio è agonia, dolore e rovina;
nessuno torna, una volta che se n’è andato.

Dai, diventiamo amici almeno una volta,
rendiamoci la vita più facile;
diventiamo amanti e compagni cari,
non lasciamo questa terra in preda a nessuno.

Per te, ciò che dice Yunus è chiaro,
se lo ascolti con l’orecchio del cuore:
dobbiamo tutti vivere una vita bella, qui,
perché nessuno continuerà a vivere per sempre su questa terra.

2. Yunus Emre poesia (seconda poesia)

Se sfioro la faccia a terra,
una mia luna nuova sorgerà nel cielo;
inverno ed estate diventeranno primavera,
per me ogni giorno sarà festa.

Non lasciare che una nuvola proietti
un’ombra sulla chiara luce lunare,
che non deve essere oscurata:
dalla terra al cielo spruzza solo scintillio.

Dalla cella solitaria del cuore
esce la sua luce, disperde le tenebre;
come potrebbe quella stessa cella stretta
resistere a raggi così penetranti?

Vedo la mia luna qui, su questa terra;
che me ne faccio di tutto il cielo?
La pioggia di misericordia è scesa su di me
da questa terra su cui fisso lo sguardo.

E se molti furono gli amici
che amarono Dio come Giona,
anche Yunus china il capo,
illuminato dall’amore di Dio.

3. Yunus Emre poesia (terza poesia)

Conoscenza è conoscere,
conoscenza è conoscere te stesso.
Se non conosci te stesso,
a cosa serve tutta questa conoscenza?

Cosa significa davvero leggere?
La prima lettura è conoscere la Verità;
se non leggi per questo,
perché mai ti affatichi a leggere?

Non dire: “Leggo e so”,
non dire: “Ho compiuto molti atti di obbedienza”.
Se non conosci la Verità,
sei venuto invano su questa terra.

Il senso dei quattro Libri
è contenuto in una sola lettera;
se non conosci quella lettera,
a che serve conoscere mille parole?

Ventinove lettere
letti dall’inizio alla fine…
Diresti mille, Maestro,
ma cosa significa, in realtà?

Yunus ti dice, Maestro:
“Anche se compissi mille pellegrinaggi,
se me lo chiedi,
il pellegrinaggio al cuore è il migliore”.

4. Quarta poesia

Ascoltatemi, miei cari amici:
l’amore è come il sole.
Un cuore che non sente l’amore
non è che una pietra.

Cosa può mai crescere
sui cuori di pietra?
Anche se la lingua inizia dolcemente,
le parole escono fumo velenoso e rabbia,
e presto si trasformano in guerra.

Quando è nell’amore, l’anima brucia,
si scioglie come cera al fuoco.
I cuori di pietra sono come un inverno
oscuro e ruvido, senza alcun calore.

Gli uomini che conoscono la verità di Dio
sono un oceano; i devoti devono annegare in quel mare.
Anche gli uomini saggi dovrebbero tuffarsi,
per trarne i gioielli più preziosi.

Ci rivolgiamo agli Anziani
per trovare le perle negli abissi;
solo un vero gioielliere saprà
quanto valgono quelle perle.

Muhammad è venuto per realizzare Dio
e ha visto la verità di Dio in se stesso.
La provvidenza è ovunque,
finché ci sono occhi per vedere.

I libri sono ordinati da uomini saggi,
che mettono parole nere su pagine bianche;
ma i capitoli del mio Libro
sono tutti scritti nei cuori che amano davvero.

Yunus Emre Poesia

5. Poesia di Yunus Emre (quinta poesia)

Ho incontrato nazioni nelle tombe:
i potenti e i grandi giacevano lì,
tra loro uomini di straordinario coraggio.

Alcuni erano vecchi, altri giovani eroi:
ministri, maestri – tutti se ne sono andati;
i loro giorni sono ormai imprigionati nella notte,
giacciono qui con altri schiavi della morte.

La via che percorsero era sempre diritta;
con la penna in mano sapevano scrivere.
Le loro lingue cantavano come usignoli;
hanno seppellito uomini saggi e coraggiosi.

Tutto ciò che è grande e ciò che è umile pianse
quando questi eroi se ne andarono.
In ogni tomba giace un arco spezzato,
mentre gli uomini valorosi caddero come frecce smarrite.

I loro cavalli sollevavano nuvole di polvere,
i tamburi marciavano accanto a loro, battendo forte;
la loro forza aveva reso orgogliosi la terra e il mare,
ma questi nobili maestri ora giacciono
nelle caverne della morte.

6. Yunus Emre poesia (sesta poesia)

Siamo entrati nella casa della percezione,
abbiamo guardato e abbiamo visto il corpo.

Il cielo vortica, la terra ha molti strati,
settantamila veli…
abbiamo scoperto tutto questo nel corpo.

Notte e giorno, i pianeti,
le parole scritte sulle tavole sacre,
ila collina che Mosè salì, il tempio,
la tromba di Israfil…
abbiamo riconosciuto tutto questo nel corpo.

La Torah, i Salmi, la Bibbia, il Corano:
ciò che questi libri annunciano,
lo troviamo nel corpo.

Tutti dicono che queste parole di Yunus
sono vere, dovunque tu voglia cercare la verità:
noi l’abbiamo trovata
all’interno del corpo.

7. Le poesie di Yunus (settima poesia)

Diciamo sempre il nome di Allah;
vediamo ciò che fa il mio Signore.
Camminiamo sempre sulla Sua via;
vediamo ciò che fa il mio Signore.

Proprio quando meno te lo aspetti,
all’improvviso il velo si solleva;
la cura arriva al momento giusto:
vediamo ciò che fa il mio Signore.

Cosa ha fatto Yunus, cosa ha fatto?
Trovando un sentiero diritto,
prese la mano di una guida.
Vediamo ciò che fa il mio Signore.

8. Yunus scrive la sua ottava poesia

Lascia che anche i sordi ascoltino il silenzio;
l’anima deve comprenderlo.

Senza ascoltare abbiamo compreso,
senza comprendere siamo arrivati fin qui.

In questa via, la ricchezza del cercatore
è la povertà.

Ci siamo amati e siamo diventati amanti;
siamo stati amati e siamo diventati gli amati.
Quando muori momento per momento,
chi ha più tempo per annoiarsi?

Dio ha diviso i popoli in settantadue lingue
e così sono nati i confini.

Ma il povero Yunus riempie
la terra e il cielo,
e nasconde sotto di sé ogni pietra di Mosè.

9. Yunus il derviscio scrive la nona poesia

Le nostre leggi differiscono da altre leggi,
la nostra religione non ha eguali.

Le nostre leggi sono diverse da quelle
delle settantadue sette.
Siamo guidati da molti segni,
in questo mondo e nell’altro.

Senza purificazione con acque visibili,
senza muovere mani, piedi o testa,
noi adoriamo.

Sia alla Kaaba, nella moschea,
che nella preghiera rituale,
ognuno porta la propria malattia.

Quali segni indicano chi?
Nessuno lo sa davvero;
domani sarà chiaro
chi ha abbandonato la religione.

Yunus, rinnova la tua anima,
ricorda l’Amico e conosci questo potere;
ascolta con le orecchie dell’amore.

10. Yunus poesia (decima poesia)

La bevanda viene dalla Verità, l’abbiamo bevuta,
Allah-u-Akbar.
Abbiamo navigato nell’oceano della forza,
Allah-u-Akbar.

Oltre quelle colline e le foreste di querce,
oltre quei vigneti e giardini,
siamo passati con salute e gioia,
Allah-u-Akbar.

Eravamo asciutti, ma siamo stati inondati;
ci sono cresciute ali, siamo diventati uccelli,
ci siamo uniti e abbiamo spiccato il volo,
Allah-u-Akbar.

In quale terra siamo giunti?
In tutti i cuori, in tutta l’umanità
abbiamo piantato i significati che Tabuk ci ha insegnato,
Allah-u-Akbar.

Vieni qui, facciamo pace,
non siamo estranei l’uno all’altro;
abbiamo condotto e addestrato il cavallo,
Allah-u-Akbar.

Siamo diventati un paese cresciuto in un fiume;
siamo andati, abbiamo viaggiato sul mare
e poi lo abbiamo inondato,
Allah-u-Akbar.

Siamo diventati servi alla porta di Tabituk;
Yunus al-faqir, il povero, crudo e insapore,
è finalmente maturato,
Allah-u-Akbar.

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